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San Filippo Neri
in Perugia


Non è tempo di dormire perché il Paradiso non è fatto per i poltroni.

Cappella della Natività di Maria

   Tutti gli altari delle cappelle laterali sono dedicati ad un episodio della vita di Maria. Si parte dalla Nascita, a seguire la Presentazione al Tempio, l’Annunciazione, la Visitazione, la Purificazione di Maria e l’Assunzione. Gli affreschi della prima cappella sono stati realizzati dall’artista perugino Anton Maria Fabrizi nel 1642.

 

   Al centro della volta è rappresentato, circondato da angeli e puttini, Dio Padre con il braccio destro benedicente e il sinistro appoggiato sul globo con lo scettro in mano. Egli è il Creatore e Maria è la Vergine predestinata: ante saecula creata sum .
   A sinistra è Giacobbe dormiente colto mentre sogna la “mistica scala”, attraverso cui gli angeli salgono e scendono dal cielo. Alla sommità della scala vi è il Signore che promette a Giacobbe che un giorno la terra apparterrà ai suoi discendenti, il Popolo d’Israele. Sopra questo affresco un cartiglio recita:
VERE DOMINUS EST IN LOCO ISTO, (VERAMENTE IL SIGNORE È IN QUESTO LUOGO,) nell’arte tardo-bizantina la Scala di Giacobbe è stata interpretata come simbolo di Maria, in quanto mediatrice tra cielo e terra.
   A destra vi è sempre Giacobbe che lotta con l’Angelo e sopra l’iscrizione:
DIMITTE ME JAM EN ASCENDIT AURORA, (LASCIAMI ANDARE PERCHE’ L’AURORA È GIA’ SORTA). Il nuovo nome indica un cambiamento di vocazione e di destino per Giacobbe, che diventa capostipite del popolo d’Israele. Sulla parete sinistra è raffigurata la Vocazione di Pietro: Gesù chiama il Pescatore che, lasciata la sua barca, si inginocchia ai suoi piedi.

 

   Sulla parete destra è dipinta la Conversione di Paolo, con l’immagine dell’apostolo caduto da cavallo (“cadde a terra”) e Cristo che gli appare tra le nubi.

 

   Il tema sviluppato in questa sezione è quello del nome a cui è legata la Missione da compiere. È Dio stesso o Gesù Cristo che chiama e invia alla missione, e questa chiamata è caratterizzata proprio dal cambiamento del nome. E allora Giacobbe diventa Israele, Simone Pietro e Saulo è battezzato con il nome di Paolo. Maria è l’unica a non cambiare nome poiché è inviata da Dio sulla Terra per la redenzione dell’Uomo ab aeterno.

 

   Sui pilastri sono raffigurati i Padri e i Dottori della Chiesa d’Occidente: a destra in alto Girolamo, riconoscibile grazie alla veste Cardinalizia, il libro aperto in mano e il leone ai suoi piedi. Sotto Agostino con il piviale verde (ampia veste liturgica a forma di grande mantello), il libro e il pastorale nella mano destra, mentre accanto a lui il putto regge la mitra e una conchiglia. A sinistra, in alto c’è Gregorio Magno col piviale, il triregno e una croce astile, in basso Ambrogio con in mano i flagelli.

 

Nel sottarco vi è al centro la colomba dello Spirito Santo adorata da due angioletti a figura intera e ai lati altri due angeli musicanti, di cui quello a destra ha in mano una mandola, quello a sinistra tiene nella mano sinistra un violino e sull’altra un libro aperto, probabilmente uno spartito o il salterio.

 

   Sull’altare c’era il quadro della

 

Natività di Maria di Pietro da Cortona,

 

realizzato nel 1643 e ora alla Galleria Nazionale dell’Umbria.Questo dipinto rappresenta, con molti particolari, l’ambiente domestico e caloroso dove Maria viene al mondo. La madre, Anna, dopo aver partorito con l’aiuto di una levatrice, è coricata sul letto. La descrizione della stanza della camera della puerpera è dettagliatissima e nulla è dimenticato: c’è la minestrina per la neomamma, le comari che fanno il bagnetto alla Piccolina in una bacinella, preparando biancheria e fasce per vestirla. Anche in questa opera è sottolineata la predestinazione della Vergine, che in capo ha una corona di stelle.

Lettura iconologica degli affreschi di Micaela Soranzo, tratte dal volume” La chiesa nuova o dell'Immacolata concezione e di San Filippo Neri in Perugia” Storia, pitture e restauro Volumnia editrice, 2008 Perugia.

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