
© State buoni, se potete.
Gli affreschi sono opera di Anton Maria Fabrizi, allievo di Caracci.
Al centro della volta c’è la mistica nube. La nube è sempre segno della presenza di Dio e questa cappella è di fronte a quella della Natività. Come là, al centro della volta c’è il Padre Eterno che dalle nubi invia Maria al Mondo, così qui, al centro della volta la nube è segno di Dio che attende Maria nella gloria eterna. A sinistra un concerto di angeli che, secondo la tradizione, per tre giorni fu sentito suonare al sepolcro di Maria: due angeli suonano la mandola, due cantano e uno con la palma in mano batte il tempo. Sopra una targa con le parole GYRUM COELI CIRCUIVI SOLA (HO GIRATO IL CIELO DA SOLA).
A destra altri angeli suonano il violino, le viole e il flauto e due reggono spartiti musicali, con l’iscrizione: ET PROFUNDUM ABYSSI PENETRAVI (E SONO PENETRATO NELLE PROFONDITÀ DELLABISSO). Negli affreschi delle pareti è rappresentata l’Assunzione di Maria secondo la narrazione di Giovanni Damasceno (V sec d.C.) in un’Omelia per la festa dell’Assunzione. Nella parete sinistra vi è la morte della Vergine. Nessun Vangelo racconta la vita di Maria dopo la diaspora degli Apostoli; secondo la tradizione, la Madre di Dio sarebbe morta ad Efeso o a Gerusalemme, ma bisogna ricorrere agli Apocrifi e ai racconti dei Padri della Chiesa, raccolti e sistemati in un unico racconto da Jacopo da Varagine nella Leggenda Aurea nel 1200, per conoscere il ciclo della sua glorificazione. La scena mostra Maria addormentata. Attorno al suo letto vegliano gli undici apostoli che, pur sparsi nel mondo a predicare il Vangelo, miracolosamente si trovano tutti a Gerusalemme, tranne Tommaso. Il gruppo, le cui figure sono ben riconoscibili, è compatto, ma non impedisce di intravedere il corpo di Maria. Sopra la cornice del quadro vi è una targa sorretta da due angeli con l’iscrizione: VENI DA LIBANO, VENI CORONABERIS (VIENI DAL LIBANO, VIENI E SII INCORONATA).
Nella parete destra è rappresentata la seconda parte del racconto: Maria, come il Figlio, resta tre giorni nella tomba, poi la sua anima, che era stata elevata al cielo, è riunita al suo corpo e lei resuscita. Tommaso, andato per adorarne il corpo, trova il sepolcro vuoto; al suo posto solo rose e gigli che emanano un profumo buonissimo. Sopra vi è la targa con la scritta: RESPICIENTES INTUEMUR TE (TI GUARDIAMO CON RISPETTO). Sui pilastri sono raffigurate le quattro Virtù Cardinali. In alto a destra la Temperanza che solleva con la mano un’anfora e versa l’acqua in un vaso; in basso, la Fortezza con un braccio stringe una colonna. A sinistra, in alto, la Prudenza, che ha una serpe attorcigliata al braccio destro e nella sinistra tiene uno specchio su cui si guarda. Richiama il passo evangelico: “Siate prudenti come serpenti”. In basso c’è la Giustizia, che con la mano destra impugna una spada rivolta in alto e con la sinistra tiene le bilance. Nel sottarco le tre virtù teologali. A sinistra la Fede vestita di bianco col manto rosso; nella mano destra ha un calice da cui esce un’ostia e nella sinistra ha una croce. Al centro la Carità: una donna vestita di viola col manto rosso, che tiene al petto un bambino e due fanciulli grandicelli stanno al suo fianco. A destra la Speranza, con abito rosso e velo bianco, sostiene l’occhio di un’ancora a tre uncini, posata per terra. Le Virtù Teologali e Cardinali vogliono indicare che Maria praticò le virtù cristiane come nessun’altra creatura umana. Sull’altare vi era la tela dell’Assunzione di Guido Reni del 1637, attualmente conservata al Musée de Beaux Arts di Lione perché sequestrata, nel 1797, durante le razzie napoleoniche. Reni fa elevare la Vergine tra gli angeli in atteggiamento orante, mentre una corona di angeli l’ammirano dalle nuvole e la circondano: è la figura di una giovane con i capelli lunghi, piena di innocenza e di raccoglimento. Indossa una veste rossa, simbolo della sua umanità, e un manto azzurro, segno della sua maternità divina. Maria Assunta campeggia da sola sullo sfondo del cielo e questa idealizzazione porta spesso a confondere l’Assunta con l’Immacolata, ma è possibile che a volte si voglia dare di proposito una visione simultanea dei due misteri. Vale la pena comunque notare come l’Immacolata Concezione si distingua dalla Vergine Assunta, in quanto la prima scende e ha gli occhi che guardano verso la Terra, mentre la seconda sale e ha gli occhi alzati verso il cielo dove Cristo la attende.
Lettura iconologica degli affreschi di Micaela Soranzo, tratte dal volume” La chiesa nuova o dell'Immacolata concezione e di San Filippo Neri in Perugia” Storia, pitture e restauro - Volumnia editrice, 2008 Perugia.
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